lunedì 10 ottobre 2011

Ddl intercettazioni: Maggioranza alla prova mercoledì alla Camera. Bongiorno: accordo impossibile

Inizia questa settimana una corsa a ostacoli decisiva per il Pdl. Tra mille polemiche, mercoledì si discute sull’emendamento che vieta la pubblicazione delle intercettazioni. Una mediazione col Terzo Polo pare però impossibile, dopo le parole della finiana Bongiorno: Berlusconi è interessato esclusivamente ai suoi problemi.
L’Aula della Camera sarà nuovamente teatro di una dura prova per la maggioranza. Mercoledì riprende infatti il dibattito sulle intercettazioni in un clima di trepidazione all’interno del Pdl, già in rottura con l’opposizione da tempo immemore, ed ora messo in discussione anche da Scajola e Pisanu. Se il premier ha intenzione di porre fiducia sul discusso provvedimento allora dovrà mettere al sicuro i suoi voti dalle possibili insidie dei “frondisti”, alla luce del fatto che le dimissioni della futurista Giulia Bongiorno (che la settimana scorsa ha lasciato l’incarico di relatrice del provvedimento a seguito dell’approvazione dell’ “udienza filtro”) e le divergenze col Terzo Polo sulla “legge bavaglio”, fanno venir meno l’appoggio dei centristi.

Come se non bastasse, dopo le critiche di Gianfranco Fini a Berlusconi, in merito al ddl intercettazioni «utile solo per il suo interesse», oggi è arrivato anche il commento, duro e preciso, della stessa Bongiorno: «Il testo è peggiorato – spiega l’avvocato di Fli a In ½ h ,la trasmissione condotta da Lucia Annunziata – perché Berlusconi si presenta con la faccia del garantista, ma in realtà non lo è affatto». L’impopolare legge – di cui la stessa Bongiorno era relatrice, prima delle modifiche apportate dal Pdl – secondo la Bongiorno, è stata affrancata del contenuto ”di compromesso” da lei portato avanti, e da qui il suo rancore verso un Presidente del Consiglio indifferente alla necessità di una Riforma della Giustizia, ma interessato esclusivamente ai suoi problemi: «Si sente ossessionato dai pm e non fa altro che pensare come risolvere i propri problemi giudiziari. Lui è un imputato privilegiato, ha il potere di legiferare ma non lo sta affatto utilizzando per battaglie garantiste». Anzi, avverte ancora la finiana avvocato di Raffaele Sollecito al processo per l’omicidio di Meredith Kercher, «non c’è una sola legge fatta per la giustizia, sia il processo breve che le intercettazioni sono cose che interessano solo Berlusconi».

Un affondo che rende, dunque, sempre più impraticabile la strada della mediazione, anche perché «se ci vogliono due anni e mezzo per trovare una compromesso e in 24 ore è tutto stravolto, non capisco come in due giorni e mezzo si possa trovare mediazione».

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